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TERREMOTI E L’ITALIA

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                            L’ITALIA    E  I  TERREMOTI

 

Duecento milioni di anni fa,le terre emerse formavano un unico continente chiamato PANGEA. Siccome le terre emerse, poggiavano su una parte della terra meno solida di quella esterna,queste terre cominciarono a spostarsi,a scivolare ed ad andare alla DERIVA. In milioni di anni di deriva formarono gli attuali continenti.Questo processo di spostamento continua ed è da questo che deriva il fenomeno dei terremoti.Le zone più sismiche sono quelle che si trovano lungo la linea di contatto delle varie zolle continentali

Deriva dei continenti

L’Italia   è un paese ad alto rischio sismico,cioè un territorio soggetto a frequenti terremoti ,molto spesso catastrofici. In Europa abbiamo il triste primato.Questa alta sismicità, dipende dal fatto che l’Italia si trova sulla zona di contatto tra la zolla Europea  e Africana.                                                                      Linea rossa di incontro zolla Africana ed Euroasi 0‑1

Queste due zolle sempre in lento movimento,provocano forti spinte compressive,che provocano l’accavallamento delle zolle,sprigionando enormi quantità di energia .                                                                                                                                                                        Nel disegno sopra, la zolla oceanica scivola sotto la zolla continentale

In Italia,solo la Sardegna,  Piemonte , Lombardia ed il Salento, l’estremità sud della Puglia,sono del tutto esenti da terremoti.

Fare un elenco dei terremoti dell’ultimo millennio sarebbe molto lungo;basti dire che sono stati più di cinquecento,solo quelli classificati come “distruttivi”.Per quanto riguarda quelli di minore intensità,ne avvengono circa ottomila al giorno , in tutto il mondo.

PRIMATI

Il terremoto di massima intensità registrato in Italia, fu quello della Val di Noto, in Sicilia nel 1693.Il 9 e l’11 Gennaio, due forti scosse di magnitudo 7,6 sconquassarono la Sicilia orientale con 60.000 morti,tantissimi a quei tempi.

L’attribuzione dell’intensità di un terremoto lontano nel tempo,è stata fatta dagli studiosi di oggi,che hanno redatto un elenco sempre aggiornato,della magnitudo di tutti i terremoti passati.

Nel mondo il terremoto di più forte intensità,si registrò in Cile nel 1960 di magnitudo 9,5.Devastò una larga fascia del paese, causando trentamila vittime e danni immensi.

In Italia, quello che fece più vittime , fu quello di Messina del 1908 che rase al suolo la città siciliana e Reggio Calabria, con 120.000 morti,dovuti  anche allo tsunami  che ne seguì.La più grande catastrofe d’Europa di tutti i tempi.

Fig 3 .Terremoto Messina 1908

Vi sono anche terremoti dovuti all’azione dei vulcani.Un esempio sono i Colli Albani vicino Roma.Sono stati colpiti, molte volte, da terremoti causati dall’antico Vulcano Laziale,spentosi circa trentamila anni fa e che ora nella sua caldara,ospita il lago di Castelgandolfo.Nel 1927 per la quarta volta,dopo il 1438,1806 e 1899 la zona fu colpita violentemente, il giorno di S.Stefano. Ci furono per fortuna solo due vittime,perché a quell’ora,verso le 16, gli abitanti erano tutti in strada per le feste.Il vicino e piccolo Lago di Nemi,anchesso nella stessa caldera vulcanica, ribollì violentemente e si abbassò di alcuni metri.

Roma,dove oggi si pensa che non possano avvenire terremoti,in passato è stata colpita da forti terremoti ,che causarono molti danni.L’origine però ,è sempre stata nell’Appennino centrale. Ogni volta che  si ha un forte terremoto in quell’area,le scosse,meno intense,si sentono anche nella capitale. Nel 443dc,484,508,801 e 847 i terremoti più dannosi. Quello del secondo millennio,nel 1349 fece inclinare la Torre delle Milizie che ancora oggi  vediamo pendente.Con quel terremoto crollarono,fra altre, parti del Colosseo  e della Basilica di S,Paolo che è molto sensibile ai terremoti,perché sorge vicino al Tevere,su  un suolo formato dai depositi alluvionali .Anche nell’ultimo terremoto di Amatrice nel 2016 la Basilica subì seri danni.

Mi fermo qui,nell’elenco lunghissimo dei terremoti distruttivi in Italia.

A questo punto  viene normale porsi ,alcune domande,tra le quali ne spiccano due: perché siamo ancora così disorganizzati nei soccorsi e nella ricostruzione ? Perché le nostre città,i nostri paesi sono così vulnerabili?  L’esperienza secolare non ci ha insegnato niente? Un paese così sismico ,dovrebbe da tempo, aver messo in pratica tutte le tecniche costruttive antisismiche,conosciute man mano nel tempo,almeno per ridurre  i danni, sia materiali che umani

Ci sono città,che nella loro storia,sono state rase al suolo più volte.La città dell’Aquila,ebbe il suo primo terremoto (  la città era nata solo 60 anni prima) di magnitudo 5,5, nel 1315 e provocò crolli di palazzi e chiese.Ancora pochi anni dopo,nel 1349 un più violento terremoto,magnitudo 5,9, la rase al suolo e fece innumerevoli morti.La città stava per essere abbandonata dai superstiti  sconvolti e disperati , colpiti anche da un altro flagello,  la peste nera. Risorse in poco tempo, per la coraggiosa decisione del conte di Montorio ,il signore del luogo che ricostrui subito le mura e sistemò la popolazione,provvisoriamente, in case di legno.

Ma molto più devastanti perL’Aquila,  furono quelli del 1461,del 1703 ed infine nel 2009       

Fig.4 – Terremoto L’Aquila 2009

NELL’ANTICHITA’ I primi sistemi antisismici,dato che i terremoti ci sono sempre stati e sempre ci saranno,risalgono a migliaia di anni fa.Uno dei primi fu usato per la monumentale tomba di Ciro Il Grande, nella Persia del VI secolo A.C. .Per il mausoleo fu  usato l’isolamento sismico.   Foto 5 – Tomba di Ciro Il Grande                                                                                                                                Un banalissimo strato di sabbia,tra la struttura ed il terreno,in modo che col terremoto la struttura oscillasse liberamente,senza  subire danni.Tutto intorno venne eretto, con le normali tecniche, un gran porticato che  fu spazzato via dai vari terremoti .La tomba resiste ancora.

Anche nell’antica Grecia si conosceva questo metodo, fu applicato però a pochI edifici importanti,molti dei quali sono rimasti indenni dai terremoti.

Nei secoli, i tecnici del tempo, studiarono alcuni  accorgimenti antisismici semplici, con materiali naturali come il legno.Qualche ricco signore previdente,si fece costruire la casa,con tecniche allora conosciute,che almeno limitavano i danni.         Ne abbiamo tracce nell’antica Roma nella Casa Augustana,nelle Therme di Agrippa,di Nerone e di Tito ed a Pompei ed Ercolano  Casa Pompei antisismica

EMILIA ROMAGNA     Il 16 e 17 Novembre del 1570 quattro forti scosse di magnitudo 5,5 colpirono la città di Ferrara semidistruggendola.Il quaranta per cento degli edifici fu danneggiato,tra i quali il Palazzo della Ragione,il Palazzo Vescovile,il Duomo ed anche il castello degli Estensi,che furono costretti ad abbandonarlo ed ad accamparsi  fuori città.Ci fu il primo fenomeno,conosciuto, di “liquefazione del suolo”nei terreni in zona.Il Po si sollevò di circa quindici centimetri e deviò il suo corso .

In città, viveva da poco un famoso architetto del tempo,Pirro Ligorio.Aveva lavorato molto a Roma, costruendo fra l’altro il Casino di Papa Pio IV,Villa D’Este a Tivoli,e fu il successore di Michelangelo alla Fabbrica di S.Pietro nel 1564 ,alla morte di Buonarroti.Quattro anni dopo fu licenziato, perché si era permesso di modificare il progetto di S.Pietro.Capì che sarebbe stato meglio cambiare aria e ,pensò di trasferirsi a Ferrara ,dove la corte degli Estensi, lo nominò  esperto in antichità.Dopo il devastante terremoto,girò a lungo per le strade, tra le macerie ,osservando attentamente ,cercando di capire perché alcuni edifici fossero crollati ed altri no e quali fossero le strutture più fragili e quelle più resistenti.

Frutto di quegli studi, fu il progetto,su base scientifica,di una casa antisimica.Era la prima volta al mondo,riconosceranno poi gli storici ed i sismologi.Nel suo libro sui terremoti e su come fare per evitare danni e perdite di vite umane,afferma,anche se aderisce alla dominante teoria di allora della “Provvidenziale collera divina”,che i terremoti non sono dovuti a forze  oscure,ma che rientrano nel campo della ragione e della conoscenza. Difendersi dai terremoti è un dovere dell’intelletto umano”.Un invito a riflettere e ripensare alle tecniche costruttive.Come vedremo, invito caduto nel vuoto.

La città non si riprese più,non tornò al suo splendore e pochi decenni dopo, fu inglobata nello Stato Pontificio.

Pochi anni  fa,il 20 maggio del 2012, l’Emilia Romagna è stata colpita da un altro terremoto devastante,con epicentro a solo pochi chilometri da quello del 1570.

Come è possibile che non si sia fatto tesoro degli insegnamenti,delle esperienze del passato? Come è possibile che la zona ,sia stata  nel 1984, segnata come zona a basso rischio sismico? Tutti i danni e le vittime erano inevitabili ? Con poca più attenzione  e memoria storica,si sarebbero potuti evitare?

Tutti ricorderanno le immagini dei capannoni industriali crollati,delle forme di formaggio,tipico prodotto della zona,crollate ,spaccate,ammonticchiate.Quei capannoni  di industrie,non solo alimentari,tecnologicamente all’avanguardia,così prezioni,erano stati costruiti recentemente,posando semplicemente, gli elementi orizzontali, sopra i pilastri,facendo affidamento solo alla forza del peso.Alla prima scossa sono crollati.Bastava fossero “legati”fra loro, in qualsivoglia  elastica maniera e non sarebbero crollati ,ma solo tremato un poco.

Fig.6 -Campanile dopo il terremoto

Fig.7 – Forme di formaggio nei capannoni

LISBONA   Importante per la comunità scientifica. ma soprattutto per il progresso del pensiero scientifico e non,  fu il terremoto che nel 1755, colpì Lisbona.Un terrificante terremoto,di magnitudo  5,9  distrusse metà dell’allora capitale di un grande impero dell’occidente,causando danni  ingenti,anche in molti Paesi europei,africani, fino alle lontane Antille nel mar dei caraibi.I morti furono circa centomila!Avvenne la mattina del giorno del 1° Novembre,la festa di Ognissanti.  La gente riempiva la Cattedrale per la grande messa solenne ,quando il terremoto la fece crollare sui fedeli.I pochi scampati e gli altri abitanti,per salvarsi  dai crolli,corsero sulla spiaggia ,dove  poco dopo, vennero travolti da altissime ondate dello tsunami.

Fig.8 -Maremoto di Lisbona 1755 1

Queste devastazioni,nel secolo dei lumi,spinsero tecnici e filosofi ,tra i quali Voltaire e Kant,ad una profonda discussione scientifica e filosofica.Finalmente, fu ripudiata la teoria dell’intervento punitivo o  provvidenziale divino ed intrapresa la strada della conoscenza e della ragione,come  aveva auspicato due secoli prima l’italiano Pirro Ligorio.

LE CREDENZE POPOLARI

Fin dall’antichità i popoli ,per spiegare l’origine dai terremoti,avevano sviluppato delle teorie animistiche.Pensavano che grandi ed immaginari animali,che vivevano nelle profondità marine o sottoterra ,  reggessero il mondo e che muovendosi provocassero lo scuotimento della terra.Cavalli,maiali,enormi rane,tartarughe, enormi serpenti terrestri e marini. Ogni popolo faceva sprigionare dalla propria fantasia,le ataviche paure trasformate in orribili animali fantastici.Fare l’elenco dell credenze sarebbe lungo e noioso anche se divertente (scusate l’ossimoro!)

Gli antichi greci, diedero invece, il compito di sostenere la terra ,ad un Dio-uomo,il povero Atlante, che ogni tanto, per sgranchirsi  le membra, provocava  gravi danni agli umani.

Con l’avvento del cristianesimo,del monoteismo,le cose non migliorarono.Il terremoto diventava castigo divino per i peccati commessi, avvertimento  per spingere al  pentimento,alla conversione,al rimettersi sulla retta via.

Dopo il terremoto del 1315 a L’Aquila fu predicato che “…per li gran peccati,fatti in li jorni giuti – Deo ce mannò una gran plaga de terremuti…”Seguirono settimane di penitenze,digiuni,auto fustigazioni,finchè non finì lo sciame sismico.

Purtroppo nel 2016 un altro frate ,da una radio religiosa,ci ha riportato indietro di secoli,ad un fanatismo religioso,che noi cristiani abbiamo “usato” per secoli , gridando che il terremoto di Amatrice e di tutta la zona,fosse la punizione di Dio, perché era stata fatta la legge sulle unioni gay! Per  fortuna, lo hanno licenziato subito.

Però i popoli,le persone,nei grandi  eventi disastrosi,non si accontentano della spiegazione scientifica,ma cercano in essi,il fantastico,l’irrazionale,il magico,il divino.Nel recente terremoto di Amatrice del 2016,si è diffusa la credenza ,delle “lancette del diavolo”dato che nel terremoto del 2009 a L’Aquila, le lancette dell’orologio del campanile,si fermarono alle 3,33 e ad Amatrice le lancette si fermarono alle 3,36.Quattro minuti di differenza,ma l’ora,la terza del mattino,era la stessa.Questa ora è detta del diavolo, perché si contrappone alla terza del pomeriggio,le quindici,quando secondo i vangeli ,morì Gesù Cristo,l’ora di Dio.

LA GAIOLA PORTOGHESE

Finalmente,nel1700,il secolo dei lumi, si cercò di liberarsi delle antiche credenze. Gli architetti ,i costruttori , studiarono una casa che potesse resistere ai terremoti.Fu ideata in Portogallo, dopo il terremoto di Lisbona del 1755, la tecnica della “Gaiola”, che in portoghese significa “Gabbia”

Fig.9 -Realizzazione di una gaiola

Fig. 10  Casa con gaiola e palazzo senza

Questa tecnica consiste in una struttura in legno,anche a croce di S.Andrea, inglobata nei muri , rendendoli più resistenti ai terremoti.E’ chiamata “Gaiola Pombalina” perché  nella  ricostruzione della città,fu imposta dal Marchese di Pombal ministro del Regno. Quelle case sono ancora li.Per secoli,si è pensato che fosse il primo sistema di costruzione antisismica del mondo ,fino a quando gli storici riportarono alla luce l’opera di Pirro Ligorio a Ferrara.

IN ITALIA

In Italia per avere le Istituzioni interessate alle costruzioni antisismiche, bisogna aspettare il 1783 quando ,un sisma di magnitudo 6,9 ,scosse per molti giorni,dal 5 al 7 febbraio, il sud della Calabria ed il nord Sicilia, radendo al suolo Reggio Calabria e Messina.Le forti scosse furono pù di 5000 e durarno mesi;i danni furono ingentissimi ed i morti circa 50.000.

In Calabria molte terre si abbassarono, mentre la montagna dove sorgeva Oppido Mamertina si spacco’.Vi fu il cambiamento di corsi di fiumi e torrenti;nelle campagne si formarono grandi crateri pieni di acqua e sabbia, per la liquefazione del suolo.Moltissime frane ostruirono il corso di fiumi e torrenti, creando laghetti e paludi,in tutto quasi trecento.Il Re di Napoli,  Ferdinando IV di Borbone chiamò i tecnici più bravi e fece imporre nella ricostruzione,delle intelaiature di legno all’interno della muratura.

Fig. 11  Muri antisismico per ricostruire dopo  terremoto delle Due Sicilie nel 1873

Il Re emanò il primo Regolamento antisismico d’Europa, dove si indicava la grandezza delle strade e delle piazze,l’altezza dei palazzi , non più alti di due piani,le case barricate,la demolizione dei piani alti,la rimozione dei balconi ed altre  elementi sporgenti,l’incatenaura di travi e solai,l’eliminazione di tetti spingenti, .Dove furono applicate queste direttive,gli edifici resistettero al tremendo terremoto di Messina del 1908.

Tutta l’Europa inviò  ambasciatori,osservatori,sismologi,architetti,letterati per documentare. I danni furono talmente ingenti, che il Re borbonico, per trovare i fondi ,decise l’esproprio dei Beni ecclesiastici della Calabria Ulteriore.(la Calabria greca o centromeridionale).

Purtroppo,come già detto, poco più di cento anni dopo,il 28 Dicembre 1908, un altro terribile terremoto di magnitudo 7,1 distrusse di nuovo parte della città di Messina e quello che non fece il sisma ,lo completò un maremoto di dimensioni gigantesche ,con onde alte fino a dodici metri, ad una velocità di circa 300km/h   travolgendo molta gente che era corsa in spiagga per salvarsi.Alla fine i morti furono circa   centoventimila!

Fig.12 Corpi dopo terremoto Messina

Il giovane Regno d’Italia manifestò la sua grande incapacità ad affrontare queste catastrofi.La Reale Marina,non solo arrivò con estremo ritardo;  i primi soccorritori furono i marimai di navi  russe,francesi,inglesi . I nostri  marinai, furono pure accusati  di sciacallaggio.Vennero allestite tende da campo  e  un anno dopo,costruite baracche in legno,dove i terremotati vissero per decine di anni.

Malgrado le conoscenze scientifiche e tecniche di allora,i proclami,le leggi,le raccomandazioni su come ,costruire  con criteri che potevano almeno limitare i danni,l’uomo  fu ancora colpito duramente e pagò un conto altissimo, per aver  ignorato ,volutamente ,la forza della natura e le tecniche a disposizione .

Ignoranza di conoscenze scientifiche, povertà di mezzi e materiali di una volta ,mancanza di memoria storica ,leggerezza che sconfina nel menefreghismo, insofferenza alle leggi, stupida avidità.

Non si vuole spendere un poco di più oggi, per poi  dover spendere molto di più in futuro, senza pensare che sotto le macerie ci possono rimanere tutti compreso costruttori  e familiari,come è successo .

Incapacità e corruzione  delle autorità,della classe dirigente,che non controlla,burocrati e funzionari che non funzionano,abusivismo sfrenato , insensibilità della gente ai problemi generali,perché tanto ,probabilmente ci dovranno pensare  i posteri!

Il 23 Agosto di quest’anno (2017 d.c.) un terremoto di magnitudo 4 ( così sembra dopo tanti dati incerti) ha colpito l’isola di Ischia ,facendo gravi danni a Casamicciola e Lacco Ameno.Con un terremoto di questa intensità ,a Casamicciola, se fosse stata ricostruita secondo le leggi e i decreti emanati per la ricostruzione,dopo il terremoto che la distrusse nel 1883, rendendola famosa e diventando anche un modo di dire, non sarebbe dovuto crollare niente, neanche una tegola .

Mi chiedo se a L’Aquila ,stiano controllando come si deve, la ricostruzione

SOCCORSI   E   RICOSTRUZIONE

Prima dell’unità d’Italia,  regole antisismiche, c’erano soltanto in tre Stati;lo Stato Pontificio,Il Regno delle due Sicilie ed il Ducato di Mantova .Con l’Unità d’Italia,dato che  Piemonte,Lombardia e Sardegna non sono zone sismiche e non hanno nella loro storia catastrofi dovute a terremoti,nella costruzione del nuovo stato,vennero cancellate tutte quelle poche e semplici regole, antisismiche esistenti,del resto quasi sempre ignorate.

Fino ai primi  del novecento,il concetto di “soccorso” ,era inteso come un aiuto dovuto alla generosità della gente,delle varie istituzioni religiose .Non era un dovere dello stato.Il Regio Esercito Italiano, veniva inviato a soccorrere la gente,come segno della  generosità dei  reali,del loro interessamento per i sudditi, così colpiti dalla mala sorte.

Solo nel 1925 viene fatta una legge ,che istituisce il Genio Civile e della Sanità,per il loro impiego  nei soccorsi.Solo dopo ogni grande disastro ,come l’ alluvione di Firenze del 1966,il terremoto del Friuli del 1976 ci si rende conto ,che bisognerebbe creare una struttura di pronto intervento.Finalmente nel 1992, viene instituita per legge, la Protezione Civile con compiti precisi ,chi ne deve far parte,chi deve fare cosa.Però purtroppo,come vediamo ancora oggi ,  la fase di soccorso presenta molte falle e  quella di ricostruzione è molto carente,i tempi sono biblici. Per il terremoto del Belice,in Sicilia,di magnitudo 6,4,del 1968,le ultime baracche,sono state smontate nel 2006.Andando ad analizzare  i procedimenti, ci si rende conto che il grande nemico dell’efficienza è per primo la gran burocrazia , poi le troppe persone coinvolte  nelle procedure.Sempre tacendo,per amor di patria,della corruzione e dell’avidità che scatena ogni grande evento.

ESEMPI DAL PASSATO  Come fare allora?Bisognerebbe in queste emergenze,in queste catastrofi,azzerare la burocrazia,che non è una cosa calata dal cielo, come i dieci comandamenti ,ma è stata concepita dall’uomo ,per  indicare i percorsi giusti,evitare di fare cose sbagliate o imbrogli.

Vediamo come è stato affrontato,nel passato ormai lontano,un terremoto devastante.

Torniamo al febbraio del 1783quando più scosse di terremoto sconquassano la Calabria e la Sicilia

Fig. 13 Terremoto e Maremoto a Messina  nel 1783

.Il susseguente  maremoto moltiplica i danni ed i morti, perché la gente si è rifugiata sulle spiagge e viene spazzata via dall’acqua.Furono ritrovati cadaveri sui terrazzi e per anni il mare riconsegnava delle salme.Il Re delle Due Sicilie Ferdinando IV di Borbone,nominò per i soccorsi e la ricostruzione,un Vicario Generale nella persona del Conte Francesco Pignatelli  “….con autorità e facoltà ut alter ego sopra tutti li presìdi,tribunali,baroni,corti regie e baronali e qualsisiano altri uffiziali politici di qualunque ramo qualità e carattere,come  altresì sopra tutta la truppa tanto regolare quanto di milizie…” 

Il conte  sistemò il suo quartier generale a Monteleone,oggi Vibo Valentia, dove risiedette fino al settembre del 1787,cioè per quattro anni.

Re Ferdinando conosceva bene come funzionava il suo regno e volendo dei risultati di fronte a tutta l’Europa  che impressionata dalla grande tragedia,inviò scienziati,letterati per osservare,agì di conseguenza.Ai mali estremi,estremi rimedi

Un altro caso di rapidità ed efficienza nei soccorsi e nella ricostruzione,fu quello del terremoto del Vulture nel 1930.Questo però  è un caso molto contestato.Il terremoto interessò parti di Basilicata,Campania e Puglia.Colpite furono le città di Potenza,Matera,Benevento,Avellino e Foggia.Si ebbero 1404 morti e gravi danni.Il governo,allora guidato da Mussolini,nominò come commissario per il terremoto l’allora ministro Araldo Crollalanza che dopo aver visitato le zone colpite,si stabilì su un treno,col quale si spostava secondo necessità.In soli tre mesi,oltre a rimuovere le macerie ,fece costruire 3746 casette in legno e riparare 5.190 case danneggiate.La ricostruzione cominciò subito dopo.

Siccome i fatti avvennero con Mussolini al governo,le contestazioni a questi dati sono molte.Nessuno contesta la capacità e onestà di Araldo Crollalanza ,un pioniere nella risoluzione delle  casette, per evitare tempi lunghi in tende di fortuna.Vengono contestati i numeri ed i tempi.Secondo i dati odierni dell INGV( Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia)le casette costruite furono 961 che comprendevano 3746 alloggi. Poi c’è chi dice, che dopo tre mesi Mussolini fece  sgombrare le zone da tutti i mezzi di soccorso per far vedere che era stato tutto risolto.Comunque quello che fu ricostruito secondo criteri antisimici in quegli anni,  resistette poi al devastante terremoto dell’Irpinia del 1980.

Ma come fare per essere rapidi ed efficienti?In questi casi di emergenza,bisognebbe  eliminare  la burocrazia.Dare l’incarico con pieni poteri,a persona  di capacità ed onesta’.In tempi di “guerra” non si può agire,percorrere le stesse strade dei tempi di pace! Poi il commissario  formerà una squadra di collaboratori e con loro agire,superando tutte le burocrazie.Ovviamente tutti gli atti dovranno essere pubblici.Tutte le scelte motivate .Con la stampa e la magistratura che controlla,non ci dovrebbero essere problemi.

Per essere “democratici” e non essere sempre accusati di volere il famoso “uomo solo al comando”,questi poteri,si potrebbero dare, ai sindaci o presidenti di Regione. A parte la difficoltà di coordinare le operazioni,bisogna dire che se queste due figure vengono democraticamente elette, non sempre gli elettori riescono a scegliere bene.Se dovesse organizzare soccorsi e ricostruzione ,un sindaco come quello di Amatrice,Pirozzi,andrebbe pure bene .Ma se dovesse capitare ad un sindaco come quello di Roma,Virginia Raggi,sarebbero veramente grossi problemi!Meglio quindi una scelta oculata ed ovviamente onesta,fatta da un governo con il Presidente della Repubblica!

Adesso il Commissario straordinario a che serve? Praticamente a niente!Deve coordinare tutti i soggetti impegnati nei soccorsi e poi avviare la ricostruzione,facendo osservare le leggi,cioè la  a volte assurda e kafkiana burocrazia nostrana,senza rendersi conto che lui è un nuovo passo nel percorso burocratico.Una firma in più e basta, ma tante foto con politici e celebrità in visita.

Oggi vediamo  che ad Amatrice ed altri centri colpiti,a più di un anno dal sisma,devono ancora rimuovere le macerie!La commissaria afferma che le macerie degli edifici pubblici sono state tutte rimosse.Quelle di case private no perché i proprietari non si mettono d’accordo con le ditte .Insomma la colpa è della gente. Però sembra che non abbia funzionato niente.Delle 3570 casette richieste in tutto il cratere,ne sono arrivate solo 995.Di tutti i cantieri per la ricostruzioni delle scuole,sventolati a destra e sinistra,finora ne sono partiti solo due .In molti comuni sono ancora al punto di partenza,perché non sono state ripristinate le strade e perciò non sono ancora raggiungibili.Il caso di Castelluccio è emblematico.Si potrebbe continuare all’infinito nel denunciare il fallimento della gestione dell’emergenza e della fase di ricostruzione.

Voglio riportare solo una delle migliaia e migliaia di lettere che le persone colpito dall’ultimo terremoto del Centro Italia,ha scitto ai giornali per lamentarsi.E’ una delle più pacate lettere.

“Si sta avvicinando l’inverno e nelle zone montane,specialmente nelle ore notturne,il freddo si fa già sentire.L’abnegazione dei volontari,vigili del fuoco,forze armate,si è vista e sentita.Invece le istituzioni,al di la del mantra “ non vi lasceremo mai soli”  di concreto hanno fatto ben poco.Quelle parole non reggono più,sembra tutta una presa in giro.Certamente la ricostruzione avrà tempi lunghissimi,però la dotazione delle famigerate casette doveva essere ormai finita.Le macerie sono quasi tutte da rimuovere,lo spettacolo è abberrante! “( Firmato G.M.)

In Televisione invece ci dicono sempre che tutto procede,ci mostrano politici e personaggi in visita,ma la realtà è sempre quella:chiacchiere,chiacchiere,chiacchiere!

Il colpevole,lasciando stare l’incapacità di molte persone e la sempre presente corruzione,è individuato da tutti, nella burocrazia.

Tutti si lamentano.  Chi dovrebbe porvi rimedio,invece allarga le braccia! Nessuno fa mai niente per migliorare,ridurre,semplificare questa piaga creata dall’uomo.

Nell’attuale legislazione, è prevista questa possibilità,che il Commissario straordinario possa “agire in deroga alle leggi italiane ed europee……,nella scelta degli appalti…..”,ma…ma soltanto nel caso C, cioè quando la “catastrofe” interessi l’intera nazione.Cioè un terremoto talmente distruttivo, da radere al suolo tutta l’Italia? Roba da film catastrofico!

Charles Richther ,padre della sismologia moderna,

che fece una scala per classificare i terremoti, in base all’energia sprigionata,invece che ai danni provocati, come fece Mercalli ,affermò”Non sono i terremoti che causano il maggior numero di morti,ma le costruzioni degli uomini” .

PREVENZIONE

Per ovviare ai danni di un terremoto,la strada migliore è la prevenzione.Cioè come si dice adesso,mettere in sicurezza l’Italia.

Compito difficilissimo,pensando alle migliaia di paesi e frazioni disseminate sul nostro territorio.Antichi borghi costruiti in modo semplice,con pietre,sassi,mattoni,con leganti scadenti o addirittura fango.E’   veramente difficile applicare  i moderni sistemi antisismici. Se però negli anni,nelle ristrutturazioni o  dopo disastri dovuti sia a terremoti,sia a frane  e quant’altro,nel ricostruire si fossero applicati i sistemi di sicurezza  allora conosciuti,ora non ci troveremmo di fronte a tante difficoltà.Anche nelle grandi città,nel ristrutturare o ricostruire non si è tenuto conto delle tecniche antisismiche.

La prevenzione,sia intervenendo sul costruito, sia nell’edificazione del nuovo con sistemi antisimici,costa un po’ di più ( i tecnici stimano intorno al 10/20 %)ma molto meno del dover poi intervenire a posteriori.Nel 2013 è stato calcolato che dal 1945, lo stato aveva speso circa 5 miliardi di Euro all’anno per le riparazioni dei danni,una cifra cento volte superiore a quella che si sarebbe speso in prevenzione.

Nello stato della California martoriato dai terremoti,da molto tempo sono in vigore leggi molto rigorose per le costruzioni.Ora i terremoti provocano pochi danni e pochissime vittime.

La California si trova proprio sopra la faglia detta di S.Andrea

Fig.14  Faglia di S.Andrea – California

che è lunga 1287 km ed è dovuta all’incontro tra la zolla del Pacifico e quella del continente americano.Tutta la costa del pacifico dall’Alaska al Messico e giù fino al Cile è una zona ad alto rischio sismico.Il terremoto di più alta intensità negli USA ,di magnitudo 9,2 si è avuto  a Prince William Sound in Alaska nel 1964.Una scossa che durò ben 4 minuti.Vi furono 131 morti.

Il più famoso  fu invece quello del 1906 di magnitudo 7,9 che colpi S.Francisco  distruggendola anche a causa dei numerosi incendi che si svilupparono.Vi furono allora 3.000 morti.

Fig.15  S.Francisco dopo il terremoto

Molti  abitanti della California temono  l’arrivo del BIG  ONE.Viene chiamato così il terremoto di grandissima magnitudo,superiore a 10 che dovrebbe manifestarsi nei prossimi anni.I sismologi,ossevano da tempo,lo spostamento delle due zolle che  formano la Faglia di S.Andra  e che stanno accumulando tensione ed energia e prima o poi ,tutta quell’energia immagazzinata in questi decenni ,si dovrà scaricare.Alcuni sismologi prevedono che succederà entro 30anni, altri invece entro il 2035.Dovrebbe essere un terremoto catastrofico, come mai visto. L’immaginario collettivo,teme che possa far staccare la California dal continente, lungo la faglia di S.Andrea,come scritto in un fanta-romanzo americano.

Anche noi italiani,non ci facciamo mancare niente!Infatti molti sismologi dicono che dovrebbe verificarsi tra poco un terremoto catastrofico di origine vulcanica e affermano che si dovrebbe mettere in preallarme una zona molto estesa che comprende ben 700.000 persone, nella zona vesuviana.

Altri sismologi italiani, dicono che con i prossimi terremoti nella zona appenninica,l’italia si dividerà in due,la zona adriatica andrà verso i balcani staccandosi dal resto dell’italia.Realtà futuribile o fantascienza?

Malgrado tutte le tragedie e devastazioni avvenute nei secoli,nella mente degli italiani fa fatica a farsi strada la mentalità della prevenzione,non solo per i terremoti ma anche per le alluvioni,gli smottamenti,gli incendi ed altro.

Per mettere in sicurezza gli edifici già costruiti, ci sono varie  tecniche,come  l’aggiunta di elementi di rinforzo ,tendini in acciaio,i puntelli,le colonne in acciaio o cemento armato fatto con un acciaio speciale,catene,nuovi muri portanti accanto agli esistenti,,connessioni elastiche invece che rigide tra edifici e parti di strutture, aumento della resistenza di alcune strutture, come le scale. In passato non solo si è ricostruito senza nessun accorgimento, ma sono stati tolti,in fase di ristrutturazione, quei pochi elementi che c’erano, come le catene tiranti, perché erano brutte.  Bastava renderle decorative!Hanno smantellato tetti in legno ,per sostituirli con quelli in cemento armato, molto più pesanti ,che schiacciano l’edificio.Hanno ingrandito porte e finestre .Eppure siamo all’avanguardia di tante tecniche ad avanzatissima e sofisticata tecnologia,ma le esportiamo senza usarle da noi .Perchè? La solita scarsa sensibilità,l’incapacità politica di avere una più ampia visione,corruzione,paura per il turismo ! Molti centri hanno paura che facendo gli adeguamenti simici visibili, i turisti se ne accorgano e fuggano da un posto ritenuto pericoloso.Il terremoto dell’Aquila del 2009 e quello recente di Amatrice che ha interessato Umbria,Lazio,Abruzzo e Marche tiene ancora lontani i turisti nel sud dell’Abruzzo, dove non ci sono stati danni .

In Italia non ci sono leggi per le costruzioni in zone sismiche,ma solo un incentivo del 65%  da poter detrarre ,per i costruttori, che ben sapendo come procede la burocrazia, evitano e basta.Le leggi ci sono solo per edifici pubblici, come ospedali,scuole,caserme.Si sono fatti anche molti progetti in passato, ma mai attuati.

Dove si è fatta prevenzione ,come per esempio a Norcia ,dopo il terremoto del 1997,  con l’ultimo terremoto  del 2016,si sono avuti  danni solo agli edifici non messi in sicurezza .Invece è crollata la Basilica di S.Benedetto.Perchè?Quella attuale è la quarta ricostruzione. Fino a pochi anni fa,le sovrintendenze alle belle arti ,si opponevano fortemente all’introduzione di nuove strutture ,nuovi materiali.Tutto doveva essere ricostruito esattamente come prima!Ovviamente al successivo terremoto ,crollava nuovamente.I tecnici  hanno insistito molto, ma solo adesso le sovrintendenze cominciano ad aprirsi un po’.Speriamo che l’attuale ricostruzione della Basilica, segua  le direttive di ingegneri ed architetti  esperti in questo campo.Ad Assisi dopo il terremoto del 1997 che fece crollare la volta della basilica superiore del santo,furono impiegate nella ricostruzione,nuovissime tecniche antisismiche,che proteggeranno in futuro la chiesa.

 

 

PROF.  EMERITO  GIAN   LUIGI   BELLINI

Adesso dovrei fare l’elenco bibliografico,le fonti delle notizie ecc.ecc.Una cosa lunga e noiosa che interessa solo gli addetti ai lavori.Perciò mi astengo.

Voglio solo ringraziare l’architetto Maurizio Caproni,che si è  dedicato molto al consolidamento e restauro di edifici storico-artistici e che con il suo quaderno didattico per restauratori, “ Il terremoto questo conosciuto”del 2013, mi ha fornito alcune utili notizie, per la stesura di questo testo.

 

Roma – Novembre 2017

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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