Non voglio parlarei del Mediterraneo come cimitero tdimigliaia e migliaia di migranti o come ponte tra l’Africa e l’Europa o come via d’acquia di speranza.E’ un argomento molto complicato e difficile da affrontare
Voglio parlare del film, girato nel 1991 da Gabriele Salvadores e che ha vinto il premio Oscar.
Perché ne parlo adesso? Perché l’ho rivisto qualche giorno fa, su un canale televisivo e ho notato una cosa ,che a suo tempo, quando lo vidi la prima volta, non percepìi.
È un bel film, merita l’oscar ,benfatto, attori bravissimi, location bellissima, pieno di contenuti.
Ma… sì c’è un ma !
Siamo alle solite ; “italiani brava gente”, simpatici, geniali ,artisti eccetera eccetera eccetera, ma eterni cialtroni, sbruffoni ,caciaroni, puttanieri, inaffidabili, insomma” Italians” come dice con un certo disprezzo, l’ufficiale inglese, che con la nave di Sua Maestà, è venuto a prenderli per portarli a casa.
Possibile che siamo proprio noi italiani, a mandare in giro per il mondo, la solita immagine ?.Gli italianiu non sopno solo quel gruppetto di soldati.
Perché il tenente ,che guida l’operazione sull’isola greca, e un professore di lettere, amante della cultura greca, pittore amatoriale ,che si dedica a restaurare i dipinti della cappella della Chiesa ortodossa. Perché il tenente, non potrebbe essere un ingegnere, che mette al lavoro i suoi soldati e la gente abile dell’isola, donne giovani ,ragazzi e con loro, costruire qualcosa di utile per l’isola, come ad esempio, un ponticello su un fiumiciattolo?
Perché i soldati inglesi, prigionieri dei giapponesi, costruiscono un grande ponte ferroviario ,sul fiume Kwai e gli italiani no?
